SONETO(004)
Quantas vezes, sozinho, falei ao vento:
Ouça a vil dor deste coração partido,
Achegue-se, vem, vem, dê-me ouvidos,
Antes que eu morra sozinho e sofrendo.
Quantas vezes eu falei à argental Lua:
Ilumina a estrada fria, longa e escura,
Qual minha alma de tudo despida e nua
Da presença dessa malograda aventura.
Procurei a prateada luz entre os pesadelos,
Que a perseguem, a magoam e a torturam
Negando-lhe ventura, paz e amor eternos.
Venha, não me deixe neste triste deserto;
Dê-me a alegria daqueles que procuram
E encontram. Dê-me amor, não o inverno.
Nova Roma do Sul-RS, em 03 de julho de 2006.
SONETTO (004)
Quante volte, da solo, ha parlato al vento:
Ascolta questo dolore vile di questo cuore spezzato
Avvicinatevi, vieni, vieni, dammi le orecchie
Prima di morire da solo e la sofferendo.
Quante volte ho parlato con la argental luna:
Illumina la strada ghiacciata, lunga e buio,
Che la mia anima tutti nudi e nude
La presenza di questa avventura sfortunata.
Ho cercato per la luce d'argento, tra gl'incubi,
Che la cacciano, la ferirano e la torturano
Negandogli la felicità, la pace e l'amore eterno.
Viene, non lasciami in questo triste deserto;
Dammi la gioia di quelli che cercano
E che trovano. Dammi amore, non l'inverno.
Nova Roma do Sul-RS, il 3 luglio 2006.