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"E come il sole nel mattino di primavera incontro in ogni
nuovo giorno un motivo per andare avanti con fede,
speranza e gioia."  Ana Stoppa.

Quando ho avuto l’opportunità di conoscere l’Italia, ricordando eventi del passato io ho potutto concludere: la mia famiglia è sempre stata italiana – nella gioia, nella forza-lavoro, nell’amore, nel preservare degli tradizioni.

Il mio bisnonno Giacinto Stoppa ha sbarcato in Brasile venuto dall’Italia al 18 giugno 1888.

I miei nonni materni sono venuti dall’Itália.

Mio nonno, Ernesto Bonfanti è nato a Modena, nell’Emilia Romagna e lui è arrivato in Brasile all’età di cinque.

Maria Scuratto, mia nostalgica nonna, è nata a Padova, inoltre è venuta ragazza in Brasile.

Per tre decenni, ho studiato la storia dei nostri antenati. Nel 2010, ottenuto la mia così sognata cittadinanza italiana.

D’allora in poi, sono stata diverse volte in Italia, visitando le città della nostra famiglia, in compagnia della mia nostalgica mamma.

Appena nella prima volta che noi avevamo fatto un passo sul suolo italiano, sentiamo il sangue dei nostri antecessori coraggiosi nelle vene. 

A metà del 2006, ero nel porto di Genova, punto d’imbarco degli immigrati italiani in Brasile.

Dal momento che ho sbarcato dal treno alla stazione ferroviaria di Genova Principe (in compagnia della mia mamma), ho potuto sentire sulla pelle, la tristezza che ha riempito il cuore — non solo dei nostri antecessori, ma di tutti gli italiani che sono venuti in cerca d’America: dal fantastico mondo che gli aspetavano, di fatto, se incontrarono con sogni per costruire.

Io amo la terra in cui sono nata, il Brasile — benedetto, prospero e pacifico.

Ma il mio cuore, questo si veste di rosso, verde e bianco, tutti i momenti che rivisita il passato – il passato d’onore della mia famiglia nata in Italia.

Non potevo pubblicare  poesie, racconti, fiabi   solo per pubblicare, perché non avrebbe senso.

Prima  io rendo un’omaggio postumo ai miei antenati italiani.

Un giorno ci incontreremo in un mondo dove ci sarà un vasto oceano che separa il Brasile e l’Italia, e in altri paesi. Perché tra i tanti giardini fioriti, sotto il cielo blu stellato, l’umanità parlarà la stessa lingua — quella dell’amore.

Nota della Autrice:  
Parlo ragionevolmente la  lingua italiana, ma per pubblicare i miei libri in italiano conto con la  imprescidibile partecipazione  della traduttrice italiana Patrizia Sambo. Nei testi sporadici, la mia amica  personale Teresa Gentile,  giornalista, poetessa,di Martina Franca, che hai scritto anche la recensione del mio libro per bambini, Lelè, i Navigatori de Sonhi , Martina Franca effetua le revisioni.

Ana Stoppa.